domenica 26 febbraio 2012

natural mother


Strana cosa questa dell'essere mamma.
Un attimo prima sgusciano fuori dal tuo corpo e si accoccolano tra le tue braccia chiedendo solo amore, calore e dedizione e tu li abbracci, li accarezzi, li nutri, saturi ogni tuo pensiero con il loro odore;
 un attimo dopo te li ritrovi faccia a faccia che ti guardano scontrosi, con aria di sfida.
Così una domenica che ti eri immaginata lenta e rilassante, che già vedevi scivolare dolce nel suo tepore, ricca di piccolissimi progetti  (rompre le nocciole per la granola, montare il sellino sulla bici della più piccina, forse una breve passeggiata verso il mare....), può trasformarsi in una autentica guerriglia.
E hai un bell'interrogarli sul motivo di tal risentimento: le risposte potranno essere le più fantasiose, dalla classica sono stanco/a che non passa mai di moda a intricati complotti che vedono il malcapitato/a vittima a turno dell'uno o dell'altro/a fratello/sorella....e che dire di te, mamma, che dai sempre ragione all'altro?

Insomma, in breve, hanno rotto!

Hanno rotto talmente tanto che alle nove li avevo già ficcati tutti a letto, la luce spenta.
In più un progetto: mi nascondo dietro l'addormentamento della più piccina e niente bacio della buona notte.
Ed è qui che tutto quel tenerli in braccio, addosso, mi è venuto incontro.
Perchè quest'ultima cosa, che poi sarebbe stata una stronzata, non l'ho fatta.
 E prima di dormire li ho abbracciati e rassicurati e gli ho detto che è tutto a posto e loro che già lo sapevano, come ovviamente  hanno sottolineato, mi hanno a lora volta abbracciato, di un abbraccio forte (soprattutto uno) che ha cancellato tutto: sguardi, parole tensioni, riportandoci dinuovo a quel punto iniziale dove tutto ciò che conta siamo io e loro.

(chiaramente non mi illudo e provo a recuperare le forze in vista di domani)

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