giovedì 26 aprile 2012

una buona vita


recentemente
commentando un post di mamma F
mi sono venute incontro parole
a cui da tempo giravo intorno

il pensiero
semplice
ma per me illuminante
che le nostre vite
sono fatte
dei giorni che viviamo

uno dopo l'altro

così
ho realizzato
che una buona vita
non è fatta
di grandi imprese
o di grandi momenti
(un pò forse sì,
ma solo a volte
e in parte)
bensì
di giorni buoni
vissuti bene
uno dopo l'altro

semplice
eppure oscuro
per me
come credo per molti altri
cresciuti
sotto il segno
del fare grande
della grande occasione
inseguendo la quale
(o in attesa ella quale)
ci si dimentica di vivere
e un pò anche
di lottare
per trasformare
la propria vita
in una buona vita

allineando
un giorno dopo l'altro
giorni buoni
uno accanto all'altro
quotidianamente

iniziando da subito

lunedì 23 aprile 2012

io per prima

ho passato un mucchio di tempo ad aspettare
che le cose fossero
esattamente
come le volevo



più precisamente

che le relazioni che intrattenevo  con il mondo
si trasformassero
esattamente
in ciò che desideravo

volevo rispetto
gentilezza
amore
in ordine sparso
volevo eliminare la rabbia
la durezza
l'aggressività
dalle esperienze della mia vita
volevo la fiaba
nè più nè meno
come
credo
più o meno tutti
(e la voglio ancora)

Però
nell'attesa
mi arrabbiavo
mi indurivo
diventavo aggressiva
nell'attesa
mi sentivo tradita
e offesa
e defraudata

I figli mi hanno aperto un mondo
l'universo
del
cominciare per prima
li amo e mi amano
li rispetto e mi rispettano
li tratto con cura e gentilezza
e loro così trattano me
(e se anche non lo fanno
chi se ne importa
con loro
si sa
la ricompensa
è  nel dare)

da lì
saltare il fosso
è stato un attimo
e
all'improvviso
mi son trovata
scaraventata
dalla parte opposta
della stessa cosa
scoprendomi
a praticare
io per prima
ciò volevo
praticato dagli altri

(non proprio sempre
ma spesso
con grande beneficio
una liberazione)

Scelgo

e se dall'altra parte
scopro un muro
(e non accade spesso)
un pò ci resto male
ma mi arrendo
che ognuno
poi
risponde
di se stesso

e io di me

sabato 14 aprile 2012

La vita Semplice #5 Ripartenza

Capita di accorgersi
ad un certo punto
di aver girato in tondo
di esser ritornata
del tutto ignara del percorso
al punto di partenza


(beh, proprio in tondo forse no
ma un pò sì, anche)

Così laddove pensavo
di aver imparato a rallentare
mi ritrovo a correre
e dove credevo
di aver imparato a scegliere
mi ritrovo a dire nì
con tutto il danno che ne viene
di conseguenza

Così,
capita
che un sabato mattina
di un inizio primavera
uno di quelli in cui
ci si vorrebbe dedicare
(io avrei voluto dedicarmi)
ad una qualsiasi di queste cose
ci si ritrovi
(io mi ritrovo)
ad arrancare
nervosa
stanca
ed arrabbiata
cercando di tenere insieme l'impossibile
in apnea
lungo una giornata
di cui non vedo il fondo

Finchè qualcuno,
una creatura
di queste tre
che ho messo al mondo
quella di mezzo
quella che ha avuto in dono
la dolcezza
e un'empatia
magicamente misteriosa
lei
mi guarda seria in faccia
e dice
-fermati mamma
vieni a sederti qui con me,
facciamo qualcosa insieme?
siamo in vacanza
dobbiamo festeggiare.

Ed io mi son seduta
(secchio, straccio e spazzolone  a mezzo)
vicino a lei
che adoro
e ho respirato
un pò della sua gioia
e il suo profumo
lasciandomi incantare
provando e riprovando
a non dimenticare
di scegliere
sempre
cosa davvero conta
che il tempo che ci è dato
da trascorrere insieme
non è infinito
ma è un dono
preziosissimo
da celebrare

Così è stato
che un pò alla volta
è ripartita
la mia giornata

Una giornata bella.

Felice fine settimana a tutti

mercoledì 11 aprile 2012

lo zen e l' arte di crescere i figli #3 La Cura


Ho un'amica saggia.
Si chiama Sara e da un  pezzo si è trasferita a vivere lontano da qui.
E' la settima di sette figli
e anche solo per questo
la sa lunga su un mucchio di cose.

Quando è nata Beanberry
nel bel mezzo di un pomeriggio nervoso
mi ha chiamato al telefono
e percependo immediatamente la mia inquietudine
(perchè è in questo modo che funziona con le amiche)
mi ha detto su due piedi
come se fosse la cosa più ovvia del mondo
-siedi a tavola tutti quanti e dagli pane burro e marmellata!
poi, avvertendo il mio sconcerto, ha spiegato
-quando a casa arriva un piccolino, tutti quanti ritornano piccoli. Prepara cibo da piccini e mangiatene anche tu e Paberry. Vedrai che funziona.

Se abbia funzionato o no chi può dirlo.
Di sicuro da allora tengo a mente
che le piccole crisi
così come i cambiamenti
richiedono cure aggiuntive
cure da bambini piccini;
un pò come se fosse necessario
per l'intero sistema-famiglia
ritornare indietro
reggredire
fare il bozzolo
per affrontare poi
quel passo in avanti

Così questa sera
dopo una faticosissima giornata
di rientro per tutti, grandi e piccini
iniziata sotto una pioggia scrosciante
e insistente
che ha sciolto
in grigio
la primavera

stasera

ci siamo ritrovati tutti insieme a casa
qualcuno molto stanco,
qualcuno un pò seccato,
tutti leggermente spaesati
e insieme
abbiamo cucinato
tutti
(anche Beanberry)
cibi caldi e confortanti
profumati dei nostri ricordi di bambini
(miei e di Paberry)
e poi
in anticipo sulle nostre abitudini
insieme
abbiamo mangiato.

Chissà che domani non vada meglio!

Felice rientro a tutti

domenica 8 aprile 2012

lo zen e l'arte di crescer i figli # 2 Iniziare dal basso

Un monaco chiese a Chao-Chou: “Sono appena entrato in monastero. Ti prego, dammi qualche consiglio.
 Rispose Chao-Chou: “Hai mangiato la zuppa di riso?”.
Il monaco: “Sì”.
E Chao-Chou: “Allora va a lavare la tua ciotola”.


Allo stesso modo, nel crescere i figli, ho imparato a cominciare dal basso.
Spazzare il pavimento, caricare lavatrici, pulire il bagno, stendere, ritirare...
Non lo faccio sempre volentieri, ma lo faccio.
E' parte della mia ginnastica quotidiana.
E' una delle strade attraverso cui il mio essere mamma mi è venuto incontro.

Capita a volte che qualche amica mi dica
-hai tre figli, un lavoro, fatti aiutare-
e non è che io escluda a priori di farlo
è che poi non lo faccio
perchè in qualche modo, dentro di me, probabilmente so
che tutte quelle cose che potrei, forse, in parte, delegare
danno consistenza, materia, alla mia vita
ancorano i miei piedi a questa terra
mi parlano di me stessa
in un modo semplice ed essenziale.

Inoltre,
poiché nel farle sono spinta
dall'amore e dal rispetto e dalla cura,
quelle stesse cose faticose
fastidiose
e spesso noiose
parlano di me ai miei figli
silenziosamente
e nel parlargli
silenziosamente
dal basso
li educano.

perciò, oggi, saluto la fatica e la ringrazio
(da domani ricomincio a lamentarmi!)