giovedì 17 maggio 2012

lo zen e l'arte di crescere i figli #4 vedere l'insieme




Ogni volta mi stupisce la facilità con cui le cattive abitudini prendono il sopravvento.
Basta abbassare un pò la guardia e ci si ritrova intrappolati in una dinamica da cui ci si sentiva lontani mille miglia.
Stasera è toccato a me dare l'inizio ad un balletto che ci ha coinvolti tutti, come tessere del domino.
Capita che Wildberry mi risponda nervosamente, una risposta da preadolescente che non riconosco.
Consapevole di essere troppo risentita per riuscire a fare la cosa giusta decido di lasciarlo perdere e di riprendere con lui la questione dopo. E fin qui sono d'accordo con me stessa.
La rispostaccia però aleggia, come una nube, sulla mia testa e, quando intercetto l'ennesimo mucchietto di vestiti  buttati alla rinfusa da Roseberry sopra letto, sbotto e quello che doveva essere un invito a mettere in ordine le proprie cose diventa un brusco "piantala di fare casino dapertutto".
Poichè è dotata di perticolari poteri telepatici Roseberry pensa bene di rimanere zitta ma mi fulmina con lo sguardo cosicchè io, carica anche del senso di colpa, mi ritiro in cucina dove trovo un placido Paberry intento a leggere la Pimpa con la figlia più piccola.
Come dire il capro espiatorio perfetto. 
A Paberry, però, il ruolo del parafulmine sta stretto e me lo dice risentito.
Io pure mi risento.
E anche Beanberry che evidentemente abbiamo disturbato.
E così il malcontento viaggia di stanza in stanza, di Berry in Berry.
Incasinando tutto.

Così, ora che tutti dormono ed io rifletto, penso che questo genere di balletti capitano quando perdiamo di vista l'insieme e ci soffermiamo sul particolare.
(a me succede quando sono molto stanca ed in debito di sonno)
Perchè se difronte alla rispostaccia di un dodicenne una mamma ha in mente l'insieme riconosce il suo bambino.
Suo figlio.
E allora vede tutti gli sguardi  fiduciosi e i sorrisi che quel bambino le ha regalato, la facilità e la serenità con cui quello stesso bambino affronta la vita, il suo entusiasmo, i legami sicuri che ha costruito con il mondo.
Allora la rispostaccia si contestualizza, trova un suo spazio all'interno di un sistema, una sua misura.
Non sto dicendo che non conta
(o forse sto dicendo proprio questo....)
ma si relativizza.
(non scatena fantasmi, paure, incertezze:
niente più nubi sulla testa)
perchè difronte alla mamma non c'è più il bambino che le ha risposto in modo ostile
c'è il suo bambino tutto intero.
Quello che lei conosce, ama e in cui ha fiducia.
Quello che le cresciuto nella pancia
(e dentro tutti i desideri)
Quello a cui si può parlare senza aver paura della propria rabbia.
A cuore aperto.
Evitando di covare melumori.
E di lanciarli a caso addosso agli altri.

13 commenti:

  1. Grazie per questo post! I miei bambini sono ancora molto piccoli, ma quando mi capita di essere molto stanca, a volte, per una sciocchezza, me la prendo con mio marito ingigantendo piccolezze da nulla...e anche io mi rendo conto che ho perso di vista l'insiene, ho sbagliato prospettiva...Buonissima giornata! : )

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    1. s', proprio così, è un errore di prospettiva che deforma tutto il resto
      grazie a te
      :)

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  2. Ciao ifruttirossi hai tre figli dunque non me la sento di darti consigli perché anche a me (un figlio solo) capita a volte di avere la reazione che hai descritto tu. Il fatto è che, a parte le ottime intenzioni, abbiamo dei limiti e anche questi, i nostri figli debbono conoscere. La natura ha fatto in modo che i nostri figli sappiano, in determinati momenti, scardinare la nostra maturità, la nostra calma e pazienza. Purtroppo serve anche questo alla loro crescita. L'importante è riconoscere questi momenti e "pentirsene", come hai fatto tu. Un grande bacio, ciao.

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    1. non sono tanto i miei figli che mi preoccupano, come dici giustamenti loro mi conoscono e i miei malumori per lo più gli scivolano addosso, sono io e il modo in cui a volte perdo di vista la ealtà e mi abbandono ai fantasmi e alle paure...una cosa estremamente comune ai genitori
      grazie del tuo commento
      un bacio anche a te, grande

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  3. ...la capacità di vedere l'insieme, è un raro dono nelle mie giornate che uguali ma differenti si susseguono..

    grazie, i tuoi post sono salutari per il mio mal di testa..

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  4. Questa volta soffro un pò nel leggerti perchè le tue parole sono perfette e vorrei tanto riuscire a sentirmi così. Ma io viaggio ancora al contrario, per mantenere la calma devo astrarmi dall'intero e vedere i pezzi - quelli buoni - che saltano fuori nel centro di giornate pesanti. E' che non mi piace lo sforzo che troppo spesso devo fare per non combattere battaglie che già so inutili, vorrei non ce ne fosse bisogno per qualche giorno, vorrei sempre riuscire a vedere il bello che se ne sta nascosto dentro una crosta ancora troppo dura. Vi auguro un sereno fine settimana.

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    1. ciao marzia,
      proprio no, non soffrire...qui i propositi sono buoni, forse, ma di errori se ne fanno tanti.
      Ognuno alla fine trova il proprio modo, la propria strada. Ti leggo sempre e so che la tua è una strada faticosa, spesso più difficile di altre e le tue parole a volte pesano come macigni. Il desiderio di pace che senti arriva tutto e tocca il cuore.
      Il solo mantra che mi sento di ripeterti è "fidati del tuo bambino" e quando senti che diventa difficile continua a fidarti.
      Un abbraccio e l'augurio di un finesettimana sereno anche a te

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  5. ecco, diciamo che, in linea teorica, sono molto d'accordo con te. è sulla pratica che vado in difetto.

    :)

    personalmente ho già fatto passi da gigante con la gestione della rabbia. ma quella storia lì, di perdere le staffe, a volte mi capita, sì. del resto siamo umani. e poi preferisco che mio figlio sappia che non ha un genitore perfetto (giacché il genitore perfetto, esattamente come il figlio perfetto, non esiste).

    se proprio sbotto, poi gli spiego.
    o gli dico - quando l'occasione lo richiede - che la mamma è stanca e/o nervosa per fatti suoi.

    buona domenica, splendida maberrie. :)
    bacio

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  6. anche io sono d'asccordo con me stessa più che altro in via teorica---;-)
    diciamo che in questo periodo fatico un pò a sentirmi splendida (non che prima ci riuscissi facilmente, eh) e questa è una parte del problema perchè tendo a vivere i normali alti e bassi relazionali come attacchi personali (sì, l'ho detto!).
    Però ho intenzione di porre rimedio perchè davvero non ho voglia di appesantirmi la vita...anzi sono alla ricerca di un pò di leggerezza...
    un bacio anche a te, splendida franny
    a presto

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  7. Io quoto Marzia e non vorrei.
    Nel senso che spesso anche io cerco il frammento di bello in mezzo alla giornata di difficoltà.
    E il tassello di bello dentro il mare di astio della gente.
    Ma è così difficile che a volte mi stanco prima di riuscirci.
    In casa, purtroppo, capita che io applichi lo stesso metodo, quando invece il tuo, quello dell'"intero bello" sui figli (e anche sul marito) è sicuramente vincente, nonchè mille volte più soddisfacente.
    Grazie ancora una volta di tutti questi post così belli.

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  8. grazie mamma f,
    secondo me, alla fine ognuno trova il suo modo: dal piccolo al grande o dal grande al piccolo l'importante e non focalizzare solo quello che disturba e fa soffrire...almeno questo e ciò che vorrei riuscire a fare
    un abbraccio

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  9. Che bello questo post, grazie, lo leggo come figlia e come moglie che aspetta di essere madre, lo leggo come educatrice ed in ognuno di questi modi il tuo scritto mi illumina, mi commuove.Che forza bella in queste parole!!

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